Martedì 9 maggio 2017 verranno somministrate alle classi seconde del Liceo Classico e Linguistico le prove nazionali INVALSI per le materie Matematica e Italiano. Le prove sono obbligatorie (art. 51 co. 2 D.L. 9 febbraio 2012 n. 5, convertito in L. n.35).
Le indicazioni organizzative sono state comunicate con Circ. 273.
Le rilevazioni INVALSI vengono effettuate in modo uniforme nelle classi seconde di tutte le scuole superiori d’Italia e sono uguali per tutti i tipi di scuola (licei, istituti tecnici, istituti professionali) in quanto non mirano a rilevare le specifiche nozioni apprese in ciascuna di esse ma le competenze di base acquisite durante l’intero percorso formativo, a poche settimane dalla conclusione del secondo anno, in cui termina l’obbligo di istruzione.
Per questa ragione, oltre che perché si tratta di obbligo di legge, le prove vanno affrontate con serietà e con lo stesso senso di responsabilità con cui viene affrontata qualsiasi altra prova.
Cosa sono le prove INVALSI?
Sono lo strumento utilizzato per rilevare e misurare periodicamente il livello di apprendimento degli studenti italiani.
Gli standard delle prove sono definiti a partire dalle Indicazioni per il curricolo del Ministero.
Attualmente si prevede la somministrazione di prove oggettive di italiano e matematica, discipline scelte anche per la loro valenza trasversale.
È, inoltre, prevista la somministrazione di un questionario anonimo: l’INVALSI infatti non è in grado di risalire alla corrispondenza “codice alunno” – “cognome e nome”, che resta negli archivi del liceo e della cui corretta conservazione io stessa sono garante.
A chi sono rivolte?
Le prove INVALSI sono rivolte a tutti gli studenti che frequentano le seguenti classi:
– II e V primaria;
– III secondaria di I grado (solo in terza media è prevista la valutazione);
– II secondaria di II grado
Che cosa misurano?
– Le prove INVALSI non valutano le conoscenze ma misurano le competenze acquisite alla fine del I biennio della scuola secondaria superiore, ossia alla fine dell’obbligo di istruzione
A cosa e a chi servono?
Servono per monitorare il Sistema Nazionale di Istruzione e per confrontarlo con gli altri Sistemi Nazionali di Istruzione in Europa. In particolare servono a:
– a ciascuno studente – perché è un diritto conoscere il livello di competenze raggiunto.
– alle singole istituzioni scolastiche – per l’analisi della situazione al fine di mettere a punto eventuali strategie di miglioramento
Chi prepara le prove?
Le domande delle prove, i cui contenuti rispettano un preciso quadro di riferimento sia per l’italiano sia per la matematica, sono predisposte da insegnanti dei diversi livelli scolastici opportunamente formati. Chiunque può comunque inviare liberamente proposte di quesiti, indipendentemente dalla propria appartenenza a gruppi di studio o di ricerca.
Queste domande sono prima testate su un campione ristretto di studenti per verificarne l’affidabilità e la validità e, successivamente, solo quelle valide vengono scelte collegialmente da un team di esperti.
I genitori e gli studenti interessati possono trovare i riferimenti culturali delle prove ovvero i quadri di riferimento al seguente indirizzo web:
http://www.invalsi.it/areaprove/index.php?action=hnaz
Perché sono importanti?
Le prove, che per ciascun livello di classe si svolgono sul territorio nazionale nella stessa giornata, sono importanti perché permettono di confrontare ciascuna classe e ciascuna scuola con:
– l’intero Paese
– le macroaree geografiche
– le singole regioni/province
– le scuole della stessa tipologia
Le prove servono a confrontarsi col sistema nel suo complesso e rappresentano uno strumento in più ma non sostituiscono né vogliono sostituirsi alla valutazione dell’insegnante.
E’ necessaria una preparazione?
Per affrontare le prove non è richiesta alcuna specifica forma di preparazione.
I riferimenti sono al quadro europeo delle qualifiche e dei titoli, nel quale le competenze vengono definite come “la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale” e sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.
In che forma vengono restituiti i risultati? E a cosa servono?
I risultati delle prove sono restituiti alle singole scuole in forma privata e anonima, ovvero in aggregata e non individuale. A vari livelli i dati possono essere letti e analizzati da tutte le componenti della scuola, compresi i genitori, che possono così valutare i risultati ottenuti dalla scuola in un contesto di riferimento più ampio e significativo della sola propria realtà locale.
Ciascuna scuola può analizzare dunque i risultati dell’apprendimento dei propri studenti confrontandoli al proprio interno (classi della stessa scuola) e con altre scuole.
Questa comparazione consente a ogni scuola di valutare la propria efficacia educativa e di riflettere sulla propria organizzazione didattico-metodologica al fine di promuoverne il miglioramento.